L’endometriosi è una malattia che colpisce l’endometrio nelle donne in età fertile. Si verifica quando il tessuto che normalmente si sviluppa all’interno della cavità uterina cresce al di fuori dell’utero, sulle ovaie, sulle tube di Falloppio o su altri organi pelvici.
L’endometriosi provoca sintomi come :
- dolore pelvico cronico
- problemi di fertilità
- altri sintomi invalidanti come la vulvodinia
- dispareunia
- dismenorrea
- dolore durante la defecazione
- alterazioni dell’alvo
- nausea ( non frequente)
Colpisce donne tra i 25 e i 35 anni ed è assente nell’età prepuberale e post-menopausale. Spesso l’endometriosi si presenta come una patologia asintomatica; quando sintomatica, invece, si manifesta con dolore pelvico soprattutto durante le mestruazioni o poco prima della loro comparsa.
La gravità e l’estensione della patologia endometriosica è stata classificata in quattro fasi dalla Società americana di medicina riproduttiva (ASRM) in base al livello di estensione e gravità dei danni della patologia.
- Endometriosi minima (Stadio I) è un’endometriosi esterna, l’estensione della patologia è minima, di pochi millimetri di tessuto endometriale al di fuori dell’utero, localizzati in posizione superficiale nei tessuti.
- Endometriosi lieve (Stadio II): caratterizzata da lesioni tissutali in aree interne del corpo dell’apparato genitale numerose e profonde.
- Endometriosi moderata (Stadio III): l’estensione e lo sviluppo del tessuto endometriale è maggiore e questo viene accumulato in sedi anomale. Sono solitamente presenti cisti ovariche -endometriomi- , aderenze e tessuto cicatriziale tra gli organi pelvici.
- Endometriosi grave (Stadio IV): impianti endometriali molto profondi e presenza di voluminose cisti su una o entrambe le ovaie. I tessuti endometriali si accumulano e si riscontrano inoltre esiti cicatriziali e aderenziali importanti.
La vulvodinia è una condizione di dolore generalizzato alla zona vulvare ed interessa la mucosa vulvare. Si tratta di una patologia dalla diagnosi complessa poiché i dolori vulvari e la sintomatologia associata possono essere legati a varie patologie, tra queste come menzionato precedentemente ,anche l’endometriosi.
I trattamenti tradizionali per l’endometriosi includono l’uso di analgesici per calmare il dolore, come i FANS, e talvolta vengono prescritti anche i contraccettivi orali come cura ormonale. Ad ogni modo il tipo di trattamento scelto dipende dallo stadio della patologia: se essa è ad uno stadio iniziale e asintomatico può essere semplicemente monitorato, al contrario con sintomatologia manifesta si opta per terapie farmacologiche; in alcuni casi, invece, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto endometriale. Come per tutte le patologie croniche lo stile di vita può migliorare di gran lunga i sintomi dell’endometriosi e l’uso di integrazione naturale ( olio di enotera, bromelina, boswellia, curcuma) specifica in pazienti con dolore genitale o in distretti esterni e in caso di dolore pelvico è sempre maggiore.
Per tale motivo il trattamento con cannabis terapeutica, privo di effetti collaterali significativi, si sta diffondendo rapidamente.
Il cannabidiolo o CBD è uno dei composti presenti nella pianta di cannabis. A differenza del THC, principale componente psicoattivo della cannabis, il CBD non ha effetti psicoattivi, il che significa che non causa l’effetto “sballo”. Il CBD funziona interagendo con il sistema endocannabinoide del corpo, che è responsabile di mantenere l’omeostasi nel corpo. Il SISTEMA ENDOCANNABINOIDE (ECS) è costituito da una fitta rete di recettori ( CB1 , CB2) a cui si legano endocannabinoidi e fitocannabinoidi, come il CBD. CB1 e CB2, recettori cannabinoidi, legano il CBD (o altri cannabinoidi) modulando l’ECS. Il recettore CB1 è maggiormente diffuso nel Sistema Nervoso Centrale e CB2 nel Sistema immunitario. L’attività dell’ECS è finalizzata a ripristinare il fisiologico equilibrio dell’organismo attraverso la regolazione di numerosi meccanismi.
Il CBD può aiutare a gestire i sintomi dell’endometriosi in diversi modi :
- riduce il dolore durante il ciclo mestruale e il dolore pelvico cronico
- aiuta a ridurre l’infiammazione
Il dolore mestruale è uno dei sintomi più comuni dell’endometriosi. Il CBD può aiutare a ridurre questo dolore attraverso la sua capacità di ridurre l’infiammazione e di agire come analgesico naturale. Ci sono studi che suggeriscono che il CBD abbia notevoli proprietà antinfiammatorie e migliori gli stati infiammatori associati alle patologie degenerative e croniche. Infatti, usare il CBD riduce i livelli di molti mediatori chimici dell’infiammazione, riduce la migrazione e l’attività dei globuli bianchi coinvolti nel processo e diminuisce sia lo stress ossidativo sia i processi tossici che causano la morte cellulare e che, facilmente, possono causare dolore.
Molte donne hanno trovato sollievo utilizzando CBD per combattere i dolori e sintomi dell’endometriosi. Tuttavia, è importante notare che l’uso di cannabis per scopi medici è ancora controverso e in molti paesi è illegale.
Il CBD può aiutare a ridurre il dolore acuto, come quello causato da un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto endometriale. Può anche aiutare a ridurre l’infiammazione e a promuovere la guarigione.
Il sistema endocannabinoide del corpo è responsabile di mantenere l’omeostasi nel corpo, compresa la gestione del dolore. Il CBD funziona interagendo con questo sistema, il che può aiutare a ridurre il dolore associato all’endometriosi.
La terapia ormonale è spesso utilizzata per trattare l’endometriosi. Tuttavia, ci sono alcuni effetti collaterali associati a questa forma di terapia. Il CBD può essere un’alternativa più sicura e naturale alla terapia ormonale.
Il dolore durante i rapporti sessuali è un altro sintomo comune dell’endometriosi. Il CBD può aiutare a ridurre questo dolore agendo come analgesico e riducendo l’infiammazione.
Ci sono molti prodotti CBD disponibili sul mercato, tra cui oli, capsule e creme. È importante scegliere il prodotto giusto per le proprie esigenze e consultare sempre il proprio medico prima di iniziare a utilizzare il CBD per alleviare il dolore dell’endometriosi. L’assunzione di capsule specificatamente formulate dal farmacista può aiutare a gestire o prevenire il dolore mentre l’assunzione di olio di CBD consente una facile e rapida assunzione in quanto basta somministrare la dose consigliata sotto la lingua. L’olio di CBD può inoltre essere facilmente miscelato con cibi e bevande a seconda delle preferenze. Gli oli al CBD possono essere allestiti in farmacie mediante preparazioni galeniche secondo le procedure previste dalla monografia presente nella farmacopea tedesca e secondo i dettami dell’art. 5 della L. n. 94/1998 (cd. “Legge Di Bella”).
L’endometriosi e la vulvodinia colpiscono le aree interne del corpo. L’olio al CBD può essere un valido alleato per vulvodinia ed endometriosi. Per tale ragione il metodo d’assunzione più efficace è quello per via sublinguale. Le gocce vanno applicate sotto la lingua e lasciate agire per 1-2 minuti. In questo modo, attraverso i capillari presenti nella bocca, si permette il passaggio del cannabidiolo direttamente nel sangue.
Come con qualsiasi nuovo trattamento, ci sono alcuni effetti collaterali associati all’uso del CBD per l’endometriosi. Tuttavia, questi effetti collaterali sono generalmente lievi e temporanei e possono essere:
- Secchezza delle fauci
- Sonnolenza
- Nausea
- Vertigini
- Ansia
In conclusione, il CBD può essere un’opzione fattibile per la gestione dell’endometriosi. Il CANNABIDIOLO dunque viene utilizzato con successo per la cura di questa patologia in quanto in grado di ridurre il dolore, l’infiammazione e altri sintomi associati all’endometriosi configurandosi come un rimedio naturale completamente sicuro o privo di effetti collaterali considerevoli. Tuttavia, è importante consultare sempre il proprio medico prima di iniziare a utilizzare il CBD per l’endometriosi e scegliere il prodotto giusto per le proprie esigenze.
Il razionale terapeutico dei cannabinoidi nelle patologie ginecologiche si basa sulla capacità dei principi attivi di intervenire sul controllo del dolore, le tensioni muscolari, l’infiammazione e l’ansia, che possono fare parte del corredo sintomatologico. Si può avviare un percorso terapeutico basato su varie preparazioni: un olio assorbito a livello intestinale, con rapporto THC:CBD da valutare in sede di visita, da assumere per via orale con azione sul lungo termine; preparazioni da assumere per via inalatoria o topica (a base di THC e/o CBD dipende da caso a caso) in modo tale da poter intervenire in maniera immediata in momenti di dolore acuto oppure per agevolare il rapporto sessuale, alleviando i sintomi grazie agli effetti antalgici, lenitivi e miorilassanti.
La scelta e la risposta a queste modalità di somministrazione sono individuali e da concordare caso per caso con medico e farmacista.