Acidi Boswellici da boswellia nella fitogalenica magistrale
La boswellia serrata è un grande albero tipicamente dell’India e Madagascar da cui si estrae la resina per ricavare l’incenso. L’estratto secco negli ultimi anni ha destato molto interesse. Viene titolato in acidi boswellici che sono acidi triterpenici pentaciclici solitamente tra il 65 e 75% ed in questa percentuale:
1) ac.-cheto-boswellico 2 e 4%,
2) ac. Acetil-cheto-boswellico 2-4%
3) ac. alfa-boswellico 15-20%
4) ac. ac. Beta-boswellico 35-45%
5) ac. Acetil-alfa-boswellico 2-5%
6) ac. acetil-beta-boswellico 10-15%
Gli acidi boswellici si sono dimostrati nei vari studi buoni inibitori della cascata leucotrienica per inibizione della 5-lipossigenasi enzima che in seguito a stimolo infiammatorio utilizza l’acido arachidonico per la costruzione dei leucotrieni LTA4-LTB4-LTC4-LTD4-LTE4 mediatori di infiammazione ed edema. Inoltre gli acidi boswellici agiscono sul NF-kB, la catepsina G e l’elastasi. Trovano applicazione nei disordini infiammatori dove la cascata leucotrienica gioca il ruolo principale come artrosi, malattia cronico-intestinale compresa rettocolite ulcerosa, morbo di chron, collageno-colite e asma, a dosi comprese tra 300-400 mg/3 volte al die il suddetto estratto è in grado di diminuire significatamene il dolore, edema, functio lesa e stati infiammatori intestinali.
A dosi più elevate, attorno a 4-4,5 grammi al giorno per os ha un evidente effetto di riduzione dell’edema peritumorale intracranico da glioma o indotti da radioterapia.
In seguito a studi che confermano questa azione gli acidi boswellici da boswellia sono stati designati nel 2002 dall’agenzia europea del farmaco come orphan drug.
Somministrata contro placebo, in soli 7 giorni ha dimostrato di ridurre l’edema celebrale dal 22 al 48% e le cellule celebrali tendevano a non proliferare nelle due settimane successive. Medesimi e migliori risultati si sono ottenuti sia nel trattamento preoperatorio del glioma (-30%) e nei pazienti con edema da radioterapia (fino al 75% in meno) (Cancer 2011) naturalmente con minori effetti collaterali.
L’estratto secco di boswelli riduce l’edema peritumorale anche in altre zone come il fegato e le ossa contribuendo alla riduzione del dolore.
Il vantaggio dell’uso degli acidi boswellici e quello di ottenere la riduzione dell’edema intracranico, anche in add-on therapy più importante di quello ottenuto con il solo desametasone e quindi diminuendo le dosi di questo steroide ne diminuisce l’impatto sulla immunodepressione e alterazione della barriera ematoencefalica.
Lo studio formulativo deve tenere presente che:
1) Si tratta di un estratto la cui attività è abbastanza lineare con il titolo.
2) Gli acidi boswellici naturalmente non richiedono gastroprotezione.
3) Sono più facilmente biodisponibili se formulati in fast-relase.
L’acido keto-boswellico e alfa-keto-boswellico sono in grado di inibire negli enterociti umani MRP2 coinvolta nei processi di estrusione a livello intestinale, infatti tra tutti gli acibi boswellici KBA e AKBA sono i meno biodisponibili.
Gli acidi boswellici sono abastanza stabili a ph gastrico, se non formulati in particolari forme che ne aumentano la biodisponibilità è conveniente allestire forme farmaceutiche fast.
Recentemente è stata sviluppata una forma fitosomiale dell’ estratto secco di boswellia, reperibile come materia prima per preparazione galenica. L’utilizzo di questa forma altamente biodisponibile specie se ad alte dosi (grammi/die/os) in soggetti con rischio coagulativo dovrebbe essere monitorata. Gli acidi boswellici si utilizzano anche in formulazioni per applicazione cutanea particolarmente utile la forma fitosomiale in applicazione cutanea nel trattamento delle radiodermiti.
L’ estratto di boswellia può essere associato a glucosamina e condroitin solfato nel trattamento delle patologie osteoarticolari. Nelle infiammazioni cronico-intestinali meglio utilizzare la forma fitosomiale che può essere associata a curcuma E.S. da assumere 20-15 minuti prima dei pasti principali.
L’uso di boswellia sta prendendo sempre più piede in formulazioni personalizzate anche nel trattamento delle cistiti ricorrenti in associazione a glucosamina e acido ialuronico alternando a periodi di trattamento con erbali con attività antimicrobica come il cranberry.