La Sicilia si candida alla coltivazione di Cannabis medica
L’Assemblea Regionale Siciliana vota all’unanimità un atto di indirizzo che impegna il Governo dell’isola ad avviare l’iter autorizzativo per la coltivazione della Cannabis medica.
L’Assemblea Regionale Siciliana vota all’unanimità un atto di indirizzo che impegna il Governo dell’isola ad avviare l’iter autorizzativo per la coltivazione della Cannabis medica.
La Cannabis medica rappresenta un’opzione terapeutica promettente per la fibromialgia per la sua efficacia e il tasso estremamente basso di effetti collaterali.
Può dunque rappresentare una ragionevole alternativa terapeutica ad altri farmaci a più elevato rischio di dipendenza e con maggiori probabilità di gravi effetti avversi.
Tanti sono i principi attivi presenti nella pianta di Cannabis. I più ”famosi” sono il THC e il CBD; ma le infiorescenze di questa pianta contengono tanti altri principi attivi utili in campo medico, vediamo quali sono i cannabinoidi ”non comuni”.
La Cannabis Medica può risultare utile nel trattamento dei sintomi della Sclerosi Multipla e nelle malattie Neurodegenerative.
Nell’ attività del farmacista galenista i controlli analitici delle materie prime in ingresso e dei preparati in uscita così come prescritto dalla legislazione dalle norme di buona preparazione e dalla stessa etica professionale fa parte integrante del lavoro. Con le preparazioni estrattive di cannabis è nata l’esigenza di un particolare controllo per dare al galenista così come al medico e paziente lo stessa sicurezza della resa estrattiva e quindi del controllo della posologia. Le tecniche utilizzate e previste dal decreto sono di chimica specialistica per cui i non addetti difficilmente si orientano facilmente ma può essere utile soprattutto per alcune aree professionali intercettare i meccanismi che stanno alla base dei dati.
Oltre ad avere preparati dalle alte concentrazioni di principi attivi è molto importante saper conservare correttamente i propri preparati a base di cannabinoidi. Eccolo una sintetica guida.
I fitocannabinoidi in veterinaria stanno assumendo un grande interesse, soprattutto nel trattamento del dolore cronico ed epilessia, ma anche per tante altre patologie. Scopriamo insieme le possibili applicazioni della Cannabis Medica in ambito veterinario.
Il b-cariofillene è un promettente analgesico naturale, riduce il dolore neuropatico, ha azione antinfiammatoria.
È contenuto in natura negli olii essenziali prodotti da innumerevoli piante (pepe nero, chiodi di garofano, cannella, origano, salvia, camedrio, luppolo, cannabis, etc.) con funzioni di difesa proprie dei vegetali verso i microorganismi.
Dal punto di vista farmacologico il b-cariofillene è stato ed è parecchio studiato e, trovandosi in molti alimenti, è una sostanza approvata sia dalla Food and Drug Administration (FDA-USA), che dall’Autorità̀ europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Cosa rende questo terpene particolarmente interessante in campo terapeutico è la sua natura di agonista selettivo del recettore dei cannabinoidi di tipo 2 (CB2) e attraverso la semplice somministrazione orale induce una riduzione della risposta infiammatoria.
Il b-cariofillene non ha affinità per i CB1, quindi non provoca alcun effetto psicoattivo. L’azione agonista sul recettore CB2 è una valida alternativa terapeutica nel trattamento del dolore quando questo si dimostra refrattario agli analgesici classici o quando è necessario potenziare l’azione di una terapia antalgica.
Le nuove formulazioni di cannabis medica con CBD di grado farmaceutico di estrazione naturale e fitocomplessi donatori di b-cariofillene, si stanno dimostrando efficaci in diverse patologie anche in associazione a diverse linee genetiche di cannabis medica.
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo, è obbligatoria dal 16 aprile 2019 la ricetta veterinaria elettronica, che sostituisce il formato cartaceo su tutto il territorio nazionale sia per animali da compagnia sia per quelli da allevamento.
Per tutti i farmaci ad uso veterinario è obbligatoria la ricetta che potrà essere RIPETIBILE, ovvero riutilizzata per le confezioni indicate in ricetta o NON RIPETIBILE ovvero utilizzata una sola volta.
Le ricette elettroniche veterinarie di farmaci galenici sono SEMPRE NON RIPETIBILI.
ECCEZIONE: Se si prescrivono medicinali a base di stupefacenti la Ricetta Veterinaria rimane cartacea.
Il Decreto Ministeriale del 23 Gennaio 2013 inserisce nella Tabella II, sezione B, i medicinali di origine vegetale a base di Cannabis. Vediamo alcune informazioni sulla prescrivibilità e sulle terapie riconosciute.